Titolo: DISEGNAVO PAPPAGALLI VERDI ALLA FERMATA DEL METRÒ (LA STORIA DI AHMED MALIS)
Autore: Nicoletta Bortolotti
Editore: Giunti
Parlare di questo libro è immergersi in una delle tematiche più toccanti di una realtà attuale che appartiene a tutti noi.
La scrittrice Nicoletta Bortolotti con quella delicatezza che le appartiene ha compiuto un’opera esemplare nel raccontare la storia di sacrificio e coraggio di Ahmed Malis.
Un ragazzo egiziano diventato troppo in fretta adulto che attraverso il talento del disegno è riuscito a crearsi uno spazio dignitoso e sopravvivere a questa società che tutto travolge in un inspiegabile caduta verticale di valori e persone.
Sono tanti gli uomini nel mondo che desiderano una vita migliore e questo libro è una forte testimonianza di come l’integrazione sia possibile nella realizzazione consapevole di un sogno di salvezza e rinascita. Nella ricerca di una vita migliore in una città ostica ricca di pericoli dove la paura va trattenuta, il cantiere può diventare casa, la famiglia e gli amici hanno i tuoi stessi sogni di respirare la vita.
Difficile parlare di questo romanzo “Disegnavo Pappagalli Verdi alla fermata del metrò” senza sminuirlo, durante la lettura ho sentito spesso l’esigenza di interrompermi e riflettere, ciò che mi ha fatto pensare è che si tratta di una storia vera a meno di un centinaio di chilometri dalla nostra città, estremamente attuale la disumanità che si legge in alcuni passaggi, così come le difficoltà sociali narrate potrebbero far pensare a una realtà inventata. Purtroppo molto spesso tendiamo a ignorare anche involontariamente determinate dinamiche nonostante siano quotidiane e vicine a noi. Questo romanzo si presenta come uno strumento di denuncia, dove pur vivendo in una società cosiddetta evoluta è ancora necessario abbattere innumerevoli cliché fossilizzati che rendono miopi gli occhi delle menti impediscono di osservare le persone per ciò che sono al di là del colore della loro pelle o della nazione di provenienza.
La narrazione si fonda sulle considerazioni gli stati d’animo e le emozioni che Nicoletta Bortolotti riceve attraverso i disegni di Ahmed Malis stesso il quale racconta in prima persona le sue vicende e quella della sua famiglia.
Storie di vita come tante altre rimaste nell’anonimato da cui imparare cosa spesso ci appare lontano ed estraneo solo perché non ci riguarda in prima persona. In un’epoca come l’attuale in cui i sentimenti sono rari leggere questo libro è un vero e proprio sollievo per l’anima.
Disegnavo Pappagalli Verdi alla fermata del metrò è un piccolo gioiello, uno di quei libri non destinato solo ai bambini come in apparenza potrebbe sembrare, ma anche e soprattutto agli adulti, in particolare a quelli che, in preda a un odio cieco, compulsivo, vogliono negare ad altri esseri umani il diritto di vivere.
Claudio Ardigò