Il silenzio degli alberi di Ilaria Biondi

Un senso di serena, recuperata, sintonia con la natura attraverso l’ascolto si percepisce nella silloge di Ilaria Biondi, dove “Il silenzio degli alberi” sono pagine quotidiane da lei vissute ora all’insegna della gioia, ora sotto la scure dell’amarezza e del rimpianto.

L’autrice avverte il momento pericoloso lungo il quale scivola progressivamente l’umanità del nostro tempo (solitudini di stanze/la menzogna delle tenebre/serpi e sassi ostili all’abbraccio) malata di aride sacche d’incomunicabilità, preclusa dall’incapacità di vivere il calore della natura attraverso sentimenti veri che nobilitano e arricchiscono il cammino del silenzio.

Con le sue motivate considerazioni (una bambina, e il suo sorriso affamato/stretta tra il silenzio è la pazienza del buio/il cuore piccolo delle anime morte) Ilaria Biondi ci offre una misura emotiva sperimentata in prima persona, con la sensibilità di una donna la quale, nonostante tutto sa ancora cercare e trovare gli elementi che aiutano a guardare al domani con un sorriso. Il vivere poetico di Ilaria diventa così rimedio a un mondo che la creatività può combattere, aprendo la speranza a una natura condivisa.

Poesia che diventa seme e, nel produrre germogli, sviluppa la gemma aprendosi nel silenzioso tempo (i germogli quieti dello scalogno/la voce del seme/delle foglie in attesa/stretta fra il silenzio e la pazienza del buio).

La poesia di Ilaria Biondi è una voce sincera, limpida e appassionata, rivolta a sospingere le persone a creare e non a distruggere, come purtroppo cinicamente, ottusamente e sconsideratamente avviene in questo nostro tempo.

L’autrice usa un linguaggio poetico attraverso una naturalezza discorsiva rivolta a dialogare con il cuore nell’ascoltare la preghiera che poi è l’urlo del Silenzio degli Alberi.

Claudio Ardigò