Recensione
La poetica di Diego Baldassarre non delude mai, anche se nelle prime pagine le sue poesie tendono ad essere più costruite, quasi artificiali, come se lo specchio che imprigiona il poeta proponesse un riflesso non suo, ad un certo punto, però, il poeta decide che il tempo a disposizione esiste ed è altrove, è necessario allontanarsi, sparire, lasciando delle tracce di inchiostro per chi lo cercherà, per ritrovare se stesso, allora lì il nervo del suo verso torna prepotente, il guizzo del genio ricomincia a brillare.
Moka

…Col fucile in mano…
Si procedeva col fucile in mano
senza aver certezza
di un nemico di un assalto di un bottino
Così
per provare l’ebbrezza dei soldati
a due passi dal bosco
Nel giardino di casa
vicini alla fontana
pronti a ricaricare con munizioni d’acqua
Eravamo già grandi