Recensione
Silenzio, consapevolezza, luce, risveglio, ineffabilità, selvatico, sono elementi fondamentali, oserei dire cardinali, della poesia di Annalisa Rodeghiero. Un dialogo continuo con la natura, un continuo perdersi e ritrovarsi, il rinnovo delle stagioni, il ritorno, un senso di sé e di appartenenza dentro un infinito microcosmo, il dolore della perdita, della partenza, ma inevitabilmente tornare alle radici più profonde, nel più piccolo dettaglio, nel tutto selvatico, attraverso di esso concedersi la libertà di farne parte insieme a tutte le domande.
Moka
Poesia estratta dalla silloge
XXVI Hanno ripreso a fischiare i merli alle chiuse, alle brume. Di canto flautato hanno saturato i campi uggiosi il ramo bruno. Scheletrico inverno transita in luce per la parola pronunciata al giusto peso. Assoluta e terribilmente pura. Viversi interamente, senza paura, ché bello è altro dalla bellezza che si sfoglia. Conservare sapienza di selva, di selva vestirsi.
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