Dalla Prefazione di Nunzia Fontana
Esplosioni che assumono un valore universale, di sincretismo e ascolto dell’altro, l’alter che va oltre la divisione di genere e di etnie. C’è un dialogo costante che arriva da donne perse in ogni angolo di mondo.
È questa una poesia contemporanea e “disubbidiente”, lucida e consapevole delle aporie e dei paradossi di questo mondo dove non si sopravvive al vuoto della deflagrazione, come si legge nella lirica “Esiste un punto?”
Recensione
Il punto di inizio, il centro, la fine, l’infinito, per la poetessa si esprimono nella figura della madre (a cui è dedicata tutta l’opera), presenza in cui lei stessa si concepisce; la sua poesia è madre: terra, mare, sangue e carne, amore, sofferenza, ribellione, comprensione di sé e libertà. La poesia di Agnese è madre di molte figlie, molti frammenti di se stessa e di tutte le donne del mondo e del tempo.
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