Titolo: MEMORIE DI UN TABAGISTA
Autore: DIEGO BALDASSARRE
Editore: Il Babi Editore
L’immagine ricorrente che ho di Diego Baldassarre Poeta è quella di vederlo intento a scrivere un verso su un pacchetto di sigarette. Ma questo non è nient’altro che il concetto di Poesia che proviene da Joyce e da Walter Pater, nel significato particolare del senso che esprime uno stato di passione o di eccitazione intellettuale irresistibilmente reale ed attraente, anche se apparentemente rivolto a una tematica superficiale è a sprazzi capace di assurgente nella vita a valore e regione quale centralità. A questo concetto sembra ispirarsi Diego Baldassarre con la nuova silloge, “Memorie di un tabagista” senza dubbio da valore alla Poesia intesa nella più alta accezione della parola “…è lì che nasce la parola: respiro voci fantasticando storie… e ancora… le parole le trovi tutte sul fondo della gola amara…” nell’afferrarne l’anima astratta che sublima separandola dal soggettivismo. Questo nuovo testo prefigura un viaggio esistenziale “…in principio erano i viaggi, lunghi come la villeggiatura…” che si configura come silenziosa sfida a ciò che di negativo c’è stato nell’esperienza del fumatore “…eppoi sei tornata tenace brace dal desiderio a spezzarmi il fiato…” come inversione di prospettiva che ha luogo con l’incontro catartico della Poesia, che si rende esplicito grazie all’impiego di due codici: uno simbolico, l’altro concreto “…mi manca la compagnia mite della cenere sulle poesie…”.
Fin da una prima analisi si potrà notare come il Poeta, sappia cogliere echi d’amore tra ricordi e vita reale, secondo un intimo segreto parlare, con tono colloquiale ad intonazione bassa verso se stesso e verso una “bionda e sottile Lei”.
È chiaro che nella poesia di Diego Baldassarre c’è un modello ideale nel comunicare al lettore nell’unico significato che vuole attribuirgli, nella corrispondenza tra la parola e il pensiero “che il rollare sigarette facesse meno male alla salute” strettamente connesse ed interagenti fra loro. Ed è per questo che la sua parola Poetica si carica di significati particolari per esprimere anche ciò che appare inesprimibile, come i sentimenti “…soffio su i palmi racchiusi a coppa prima di allungarli in carezze… e ancora… di parole biascicate per un bacio…” e il desiderio di smettere di forte connotazione carnale nello stato d’animo, nella difficile scelta quando scrive “la vita effimera dei sogni… non farci caso se scrivo troppo e troppo di me. Ho smesso di fumare e cerco compagnia…”
Un orgoglio della comunicazione, che va a corroborare la valenza della creatività Poetica di Diego Baldassarre dove la vitalità del ritmo s’intreccia all’espressività delle immagini, nella partecipazione di quella vita che ha ancora qualche sigaretta da offrire in più di ogni sentimento o verso.
Versi brevi, ma a volte lunghi come tiri di sigaretta che si inseguono tra realtà, ricordi e fantasia.
Claudio Ardigò