Versi randagi di Milton Fernández

Versi randagi di Milton Fernández

Dalla silloge

[…]

e amarti è all’incirca

un’eccezione

diciamo che ora basta

ci sei

e mi abbandono

forse fa parte del mio salario d’uomo

la fine di giornata

e la sontuosa intimità del tuo sorriso

che la dilata

e la sbiadisce

mettiamola così

ora depongo le domande ed argomenti

fino al prossimo incontro

la scampo

non che di per sé la cosa diventi

necessariamente un vanto

ma torno a casa con la pelle intera

stasera

socchiudo la finestra

ti abbraccio e mi disperdo

nel fiordo

sconfinato

del

tuo

grembo

Milton Fernández

In questa silloge poetica si sente il nervo straniero, la deriva del mare nel viaggio, la nenia di ballate di raminghi. La poesia ha un ritmo che coinvolge; spesso è ironica e di denuncia, mantenendo sempre il sorriso e lo sberleffo sul volto. Il viaggio, i luoghi che sono stati casa, una o più donne amate, donne di altri, ma sempre donne di sogni e carne, e ogni istante si veste di malinconia, nostalgia annidata nell’uomo per ciò che potrebbe essere stato e mai sarà.

Moka