SEGNALAZIONE USCITA: Cinecittà dei sogni
Dalla prefazione di Gian Luca Guillaume
Nelle poesie di Cinecittà dei sogni si respira un non so che di astratto, di irreale, pur cogliendone il senso e la sensazione che da esse traspare. Sembra di volare su una giostra pazza e allucinata, divertente e malinconica, ove tutto quello che si vede porta il lettore a strizzare gli occhi per credere a tali visioni. Il paesaggio onirico, caro al Gruccia, è abitato da figurine e figuranti pronti a interpretare una parte in questi corti assurdi e familiari, che non vogliono rappresentare nulla in particolare se non un momento ispirato, un frammento di sogno o ricordo.
Dalla silloge
Loro sanno di esistere in un sogno?
La mente ha inventato il teatro
prima di Atene. Gli attori, le scene,
tutto è vero anche se non conosci.
Accetti l’assurdo come fosse lì
da sempre. Fai cose con persone
che sono lì solo per quell’occasione.
Loro sanno di esistere in un sogno?
Possibile che tutta questa immane
folla sappia fare l’amore,
darti consigli, divertirsi,
piangere e vivere senza esistere?